The Munich Show – Mineralientage Munich 2014
24 - 26 ottobre 2014
Difficile condensare in poche righe le impressioni di un evento che costituisce di fatto il top a livello europeo.
Personalmente, dal momento che la mostra ha sempre coinciso con i miei impegni altrove, non ero mai stato alla
mostra di Monaco, che per me ha sempre rappresentato un luogo quasi mitico, un po’ come Atlantide… E’ stata quindi
per me una vera gioia accogliere l’invito di Franco Manavella e Franco Salusso per andare a Monaco insieme a loro,
approfittando del fatto che, per una volta, non c’erano altri impegni a bloccarmi.
Partenza il mercoledì sul presto, e se il giorno prima a Pinerolo si poteva circolare in maglietta, al Brennero incontriamo
la prima nevicata dell’anno. Arrivati al polo espositivo di Monaco (enorme ma molto ben organizzato), portiamo il
furgone accanto all’ingresso del padiglione dedicato ai minerali alpini, nel quale si trova il banco prenotato dalla
premiata ditta Manavella e Salusso. L’organizzazione di stampo decisamente teutonico ci permette di completare tutte
le fasi (parcheggio, scarico del materiale e allestimento del banco) in poche decine di minuti, senza ingorghi,
affollamenti, code o altri intoppi.
L’albergo in cui dormiremo per le prossime notti, che a quanto pare è quello preferito dagli italiani presenti in mostra, è
a una ventina di minuti di auto dalla fiera, e ci arriviamo con un tempo da lupi: forte vento e pioggia mista a neve, che
arriva praticamente orizzontale.
Il giovedì è il primo giorno di mostra, ma riservata ai professionisti. L’atmosfera
che si respira è un misto fra l’attesa del grande pubblico e l’ansia di fare già
qualche affare. L’inaugurazione ufficiale è il venerdì mattina: per l’occasione si
scopre la “vedette” della mostra: lo scheletro (originale, non un calco!) di un
tirannosauro.
Il mondo dei dinosauri è ben
rappresentato già nelle aree esterne
ai padiglioni della mostra, dove
numerose repliche in vetroresina a
grandezza naturale fanno la gioia di
moltitudini di bambini…
La mostra occupa ben quattro (!) padiglioni del polo fieristico. Uno di essi è interamente occupato dalla parte dedicata
alle gemme e gioielleria, uno è riservato
alle pietre lavorate, quindi oggettistica,
bigiotteria, articoli per cristalloterapia e
dintorni, e due interamente occupati da
espositori che trattano minerali (compresi
alcuni stand di fornitori di materiali per il
trattamento dei minerali ed altri dedicati
alla pubblicistica). Circa un terzo di uno di
questi stand è occupato dalla parte
riservata ai minerali alpini.
Proprio per quanto riguarda i minerali alpini, vale la pena di citare gli svizzeri di Cavradi,
località arcinota, che continua a sfornare campioni di quarzo fumè di limpidezza eccezionale
(e molto altro), campioni venduti a prezzi altrettanto eccezionali, ovviamente!
Poco distante vi era il grande (e curatissimo) stand di Rauris, nota vallata austriaca del Salisburghese. Qui facevano
bella mostra di sé campioni di dimensioni, forme e purezza eccezionali:
All’esterno dello stand era visibile una drusa nel
granito che è stata letteralmente segata in blocco
dal luogo del ritrovamento ed esposta così come è
stata ritrovata. All’interno, quarzi, titaniti verdi
centimetriche e tormaline:
Un pezzetto delle nostre Alpi era rappresentato da Franco Manavella e Franco
Salusso, che esponevano campioni di giade del Monviso grezze, ma soprattutto
lucidate e tagliate, che il pubblico di professionisti ha mostrato di apprezzare
moltissimo.
Per gli amanti dei fossili non mancava certo di che saziarsi, dalle zanne di mammuth…
…alle uova giganti di Aepyornis (uccello
elefante, oggi estinto). Prezzi di saldo: 5
uova per 2000 euro!
E poi di tutto un po’, compresi campioni
con alle spalle centinaia di ore di
paziente lavoro di pulitura e preparazione.
Tornando ai minerali, impossibile citare tutti pezzi notevoli, ma eccone qui una breve carrellata in ordine sparso….
Eccezionale: un campione di quarzo
letteralmente ricoperto di anatasi fino
a un centimetro, proveniente dalla
Norvegia:
Oro nativo dal Perù…
Stibnite cinese…
Calcite su quarzo ametista…
Un aspetto interessante della mostra è certamente lo spazio dedicato alla
didattica/educazione ed alla comunicazione, attuate principalmente offrendo ai
più piccoli la possibilità di sperimentare di persona una serie di attività. Ecco
quindi lo spazio dove i paleontologi in erba potevano setacciare la sabbia in
cerca di reperti fossili…
il laboratorio per la lavorazione della pietra e per l’apertura delle lastre di calcare
litografico per cercare i fossili, le vasche per la caccia all’oro alluvionale…
In aggiunta a questo, mi ha molto colpito lo spazio
dedicato ai non-vedenti: su una serie di tavoli erano
esposti campioni di minerali da toccare, corredati di
una scheda in Braille. I visitatori vedenti venivano poi
accompagnati un una stanza assolutamente buia e
potevano esercitarsi nel riconoscere al tatto degli altri
campioni, provando, per una volta, a sperimentare la
percezione del mondo che ha un non-vedente.
L’esposizione era poi completata da una mostra tematica sull’evoluzione della cristallografia,
con esposti dei meravigliosi microscopi d’epoca…
… e da una mostra sulle meteoriti, tema al quale è stato dedicato anche il catalogo dell’edizione 2014 della mostra. In
esposizione decine di esemplari di meteoriti storiche o di recente ritrovamento, grandi e piccole, di ogni tipologia…
In conclusione, l’ho sempre pensato, ma ora ne ho la certezza: almeno una volta nella vita, alla mostra di Monaco
bisogna andarci. Se poi si riesce ad andarci più volte, tantomeglio!
Per ogni informazione sulla prossima edizione della Mostra, che si terrà dal 30 ottobre al 1° novembre 2015, visitate il
sito munichshow.com/en .
Federico Magrì