Home Recensioni mostre Mostra di minerali a Bourg d’Oisans 14 aprile 2014  Nel week-end di Pasqua 2014, e per l’esattezza sabato 14 aprile, alcuni dei nostri soci sono andati a visitare la Mostra di Bourg d’Oisans, nella vicina Francia. Si tratta di una mostra nata nel 1975 (i bellissimi e indimenticabili anni d’oro della mineralogia alpina!) e che per lunghi anni ha costituito meta fissa da parte di molti dei soci del GMPV. Recentemente, per una serie di problemi la mostra non era più stata organizzata, ma ora la tradizione sembra che sia ripresa, ed è già prevista l’edizione 2015, che si terrà, come sempre, nel fine settimana pasquale, ossia da sabato 04 a lunedì 06 aprile. Ad ospitare la mostra è il Foyer comunale, un’ampia ed accogliente sala, l’ingresso è a pagamento con tariffe agevolate scontate per l’ingresso in più giorni. Noi abbiamo limitato la visita ad un giorno solo, più che sufficiente per una visita approfondita e per qualche acquisto. La mostra è un’ottima occasione per vedere (e procurarsi) i celebri campioni di quarzo su siderite provenienti dalle miniere di Vizille e La Gardette, che ancora circolano in buona quantità, anche se i prezzi non sono proprio popolari… In questa edizione della mostra erano anche presenti in buona quantità, ma sui banchi di solo un paio di espositori, degli ottimi esemplari di barite bianca, provenienti non da una vecchia miniera ma da uno scavo attuato a La Mure (Isere), sempre nella zona dell’Oisans, con tecniche decisamente “pesanti”. Non mancavano poi i classici esemplari alpini di quarzo, sia in limpidi cristalli ialini, sia in cristalli arricchiti da inclusioni di clorite o di rutilo. La mostra-mercato era poi arricchita dall’esposizione, in alcune vetrine poste su un lato della sala, di numerosi campioni di minerali della zona decisamente belli ed interessanti.  Partiti da Pinerolo sotto il cielo grigio, abbiamo incontrato neve da Fenestrelle a Sestriere, poi il meteo è via via migliorato, ed a Bourg d’Oisans, dopo la mostra, ci siamo concessi un graditissimo spuntino all’aria aperta riscaldati dal sole che splendeva alto nel cielo.  A seguire, non si poteva mancare la visita al museo naturalistico di Bourg d’Oisans (Museé de la faune et des mineraux), sito poco distante dalla mostra, il quale ospita al piano terra un percorso espositivo con numerosi diorami (realizzati molto bene) che illustrano le specie animali più caratteristiche della zona immerse nel loro ambiente naturale; il primo piano è invece dedicato ai minerali, e i campioni esposti per la loro bellezza estetica e la loro eccezionalità giustificano da soli la gita a Bourg d’Oisans! Ovviamente non resta che prepararsi per la visita alla prossima edizione della mostra, quindi … save the date: 4-5-6 aprile 2015!   Federico Magrì Eventi
The Munich Show – Mineralientage Munich 2014 24 - 26 ottobre 2014 Difficile condensare in poche righe le impressioni di un evento che costituisce di fatto il top a livello europeo. Personalmente, dal momento che la mostra ha sempre coinciso con i miei impegni altrove, non ero mai stato alla mostra di Monaco, che per me ha sempre rappresentato un luogo quasi mitico, un po’ come Atlantide… E’ stata quindi per me una vera gioia accogliere l’invito di Franco Manavella e Franco Salusso per andare a Monaco insieme a loro, approfittando del fatto che, per una volta, non c’erano altri impegni a bloccarmi. Partenza il mercoledì sul presto, e se il giorno prima a Pinerolo si poteva circolare in maglietta, al Brennero incontriamo la prima nevicata dell’anno. Arrivati al polo espositivo di Monaco (enorme ma molto ben organizzato), portiamo il furgone accanto all’ingresso del padiglione dedicato ai minerali alpini, nel quale si trova il banco prenotato dalla premiata ditta Manavella e Salusso. L’organizzazione di stampo decisamente teutonico ci permette di completare tutte le fasi (parcheggio, scarico del materiale e allestimento del banco) in poche decine di minuti, senza ingorghi, affollamenti, code o altri intoppi. L’albergo in cui dormiremo per le prossime notti, che a quanto pare è quello preferito dagli italiani presenti in mostra, è a una ventina di minuti di auto dalla fiera, e ci arriviamo con un tempo da lupi: forte vento e pioggia mista a neve, che arriva praticamente orizzontale. Il giovedì è il primo giorno di mostra, ma riservata ai professionisti. L’atmosfera che si respira è un misto fra l’attesa del grande pubblico e l’ansia di fare già qualche affare. L’inaugurazione ufficiale è il venerdì mattina: per l’occasione si scopre la “vedette” della mostra: lo scheletro (originale, non un calco!) di un tirannosauro.   Il mondo dei dinosauri è ben rappresentato già nelle aree esterne ai padiglioni della mostra, dove numerose repliche in vetroresina a grandezza naturale fanno la gioia di moltitudini di bambini… La mostra occupa ben quattro (!) padiglioni del polo fieristico. Uno di essi è interamente occupato dalla parte dedicata alle gemme e gioielleria, uno è riservato alle pietre lavorate, quindi oggettistica, bigiotteria, articoli per cristalloterapia e dintorni, e due interamente occupati da espositori che trattano minerali (compresi alcuni stand di fornitori di materiali per il trattamento dei minerali ed altri dedicati alla pubblicistica). Circa un terzo di uno di questi stand è occupato dalla parte riservata ai minerali alpini. Proprio per quanto riguarda i minerali alpini, vale la pena di citare gli svizzeri di Cavradi, località arcinota, che continua a sfornare campioni di quarzo fumè di limpidezza eccezionale (e molto altro), campioni venduti a prezzi altrettanto eccezionali, ovviamente! Poco distante vi era il grande (e curatissimo) stand di Rauris, nota vallata austriaca del Salisburghese. Qui facevano bella mostra di sé campioni di dimensioni, forme e purezza eccezionali: All’esterno dello stand era visibile una drusa nel granito che è stata letteralmente segata in blocco dal luogo del ritrovamento ed esposta così come è stata ritrovata. All’interno, quarzi, titaniti verdi centimetriche e tormaline: Un pezzetto delle nostre Alpi era rappresentato da Franco Manavella e Franco Salusso, che esponevano campioni di giade del Monviso grezze, ma soprattutto lucidate e tagliate, che il pubblico di professionisti ha mostrato di apprezzare moltissimo. Per gli amanti dei fossili non mancava certo di che saziarsi, dalle zanne di mammuth… …alle uova giganti di Aepyornis (uccello elefante, oggi estinto). Prezzi di saldo: 5 uova per 2000 euro! E poi di tutto un po’, compresi campioni con alle spalle centinaia di ore di paziente lavoro di pulitura e preparazione. Tornando ai minerali, impossibile citare tutti pezzi notevoli, ma eccone qui una breve carrellata in ordine sparso….
Eccezionale: un campione di quarzo letteralmente ricoperto di anatasi fino a un centimetro, proveniente dalla Norvegia:
Una mezza vetrina di eccezionali esemplari di paracoquimbite cinese: Tanzanite dalla Tanzania (prezzo sceso dai 48.000 euro del primo giorno ai 35.000 dell’ultimo)…
Oro nativo dal Perù…
Stibnite cinese…
Calcite su quarzo ametista…
Un aspetto interessante della mostra è certamente lo spazio dedicato alla didattica/educazione ed alla comunicazione, attuate principalmente offrendo ai più piccoli la possibilità di sperimentare di persona una serie di attività. Ecco quindi lo spazio dove i paleontologi in erba potevano setacciare la sabbia in cerca di reperti fossili… il laboratorio per la lavorazione della pietra e per l’apertura delle lastre di calcare litografico per cercare i fossili, le vasche per la caccia all’oro alluvionale… In aggiunta a questo, mi ha molto colpito lo spazio dedicato ai non-vedenti: su una serie di tavoli erano esposti campioni di minerali da toccare, corredati di una scheda in Braille. I visitatori vedenti venivano poi accompagnati un una stanza assolutamente buia e potevano esercitarsi nel riconoscere al tatto degli altri campioni, provando, per una volta, a sperimentare la percezione del mondo che ha un non-vedente. L’esposizione era poi completata da una mostra tematica sull’evoluzione della cristallografia, con esposti dei meravigliosi microscopi d’epoca… … e da una mostra sulle meteoriti, tema al quale è stato dedicato anche il catalogo dell’edizione 2014 della mostra. In esposizione decine di esemplari di meteoriti storiche o di recente ritrovamento, grandi e piccole, di ogni tipologia… In conclusione, l’ho sempre pensato, ma ora ne ho la certezza: almeno una volta nella vita, alla mostra di Monaco bisogna andarci. Se poi si riesce ad andarci più volte, tantomeglio! Per ogni informazione sulla prossima edizione della Mostra, che si terrà dal 30 ottobre al 1° novembre 2015, visitate il sito munichshow.com/en . Federico Magrì