Il Piropo di Martiniana Po
di Francesco Giacomino
Premessa
Il presente articolo è tratto da un estratto in lingua tedesca apparso sulla rivista mineralogica “Mineralen Welt” nell'anno
1994.
E' una libera traduzione che ha la finalità di illustrare caratteristiche, cause e modalità di formazione delle
cristallizzazioni presenti nelle rocce affioranti in località Parigi, nel comune di Martiniana Po.
Questo sito è stato oggetto di intensa ricerca e sfruttamento a scopo collezionistico nell'ultimo decennio del secolo
scorso da parte di ricercatori piemontesi ed in modo particolare da esponenti del GMPV
A questo proposito voglio ricordare il socio Luciano CARELLO, purtroppo deceduto, che fu tra i primi, se non il primo, a
scoprire, all'inizio degli anni novanta, questo giacimento e, con l'entusiasmo che lo contraddistingueva, a farlo
conoscere ai membri dell'associazione pinerolese.
Considerata la sua unicità a livello mondiale, il sito è stato dichiarato “sito di interesse comunitario” con assoluto divieto
di svolgere qualsiasi attività di ricerca e raccolta di campioni.
COESITE, PIROPO, QUARZITE, UNA ROCCIA SPETTACOLARE NEL MASSICCIO
DORA -MAIRA NELLE ALPI OCCIDENTALI
di Hans Peter Schertl e Olaf Medenbach
“La nostra concezione sulla formazione della terra si basa sulla teoria della Tettonica a zolle, secondo la quale porzioni
della crosta terrestre e degli strati sottostanti, scivolando su un sottosuolo plastico, compiono movimenti orizzontali
molto estesi. La crosta terrestre, paragonabile alla buccia di una mela, misura da 5 a 7 km sotto gli oceani e circa 35
km sotto i continenti; nel caso di spostamenti di singole lastre, con formazione di montagne, la crosta può raggiungere
lo spessore di 60 km. L'immagine classica della geologia, fino a poco tempo fa, si concentrava sui movimenti verticali di
questo tipo.
Circa 10 anni fa, (1984), uno studioso di mineralogia francese, il Dr. Chopin, faceva una scoperta sensazionale nelle
Alpi Occidentali italiane, mettendo in evidenza come rocce, in origine sedimentarie, dopo essere state inghiottite ad una
profondità di oltre 100 km, in conseguenza ai movimenti legati alla formazione delle montagne, fossero poi riemerse in
superficie.
Le ricerche su questi metamorfismi ad alta pressione furono proseguite in seguito da scienziati francesi dell'Università
di Bochim in Germania.
Il presente articolo intende dimostrare come gli studiosi di mineralogia riescono, in modo semplice e deduttivo, a partire
da frammenti di roccia contenenti minerali indicatori, a scoprire la storia della loro origine e del loro sviluppo pur
trovandosi le stesse a molta distanza dal luogo di formazione.
A metà degli anni 60, lo scienziato francese Dr. Vialon si occupò, per primo, dello studio delle rocce presenti in questo
sito evidenziando la presenza di ciotoli delle dimensioni di una testa, ma solo nel 1984 il Dr. Chopin scopriva che tali
ciotoli non erano altro che grossi cristalli di granato della varietà PIROPO con formula Mg
3
-Al
2
-(Si0
4
)
3
, tra i più puri mai
rinvenuti, infatti, a livello mondiale, non sembrano esisterne di più puri, ma solo cristalli formati da miscele di granati.
Prove di laboratorio dimostrano che il PIROPO puro è un indicatore di alta pressione infatti può formarsi solo a
profondità superiori ai 50 km.
Osservazioni al microscopio evidenziarono inoltre all'interno dei cristalli di piropo delle inclusioni che si presentavano
circondate da screpolature radiali a formare una sorta di ragnatela; ulteriori analisi radiologiche e chimiche portarono ad
una sensazionale scoperta, il minerale incluso era la COESITE, una rara modificazione ad alta pressione del quarzo,
(SiO
2
).
Prima di allora, questo minerale era stato rivenuto solo nei crateri da impatto meteoritico e nelle formazioni di
KIMBERLITE; questa era la prova inequivocabile che le rocce presenti nel sito di Martiniana Po erano state sottoposte
a condizioni di elevata pressione.
Con all'aiuto della moderna microscopia, degli
esperimenti microchimici, dell'utilizzo di mezzi di
analisi radiologica e dei calcoli termodinamici,
siamo oggi nelle condizioni di conoscere
esattamente i meccanismi della formazione delle
rocce.
In particolare, in quest'area delle Alpi occidentali,
rocce, in origine sedimentarie, furono inghiottite
ad una profondità superiore ai 100 km subendo,
per effetto della pressione e della temperatura, un
processo di metamorfosi per poi riemergere sulla
superficie terrestre nel corso della formazione
della catena alpina.
Nella prima fase di sprofondamento, con
l'aumento della pressione e della temperatura, si
formarono i grossi cristalli di piropo caratterizzati
da inclusioni di rari minerali quali
l'ELLEMBERGERITE, mentre nella fase di
massima profondità, circa 130 km, quasi al
termine del processo di metamorfosi, avvenne la
formazione di piropi di dimensioni più piccole,
associati alla COESITE.
Formazioni geologiche simili furono in seguito
scoperte anche in Norvegia, Cina centrale e nel
Kazachistan dove sono presenti rocce metamorfiche che nel corso della loro formazione sono state sottoposte a
condizioni di pressione e temperatura ancora superiori, con superamento della curva di trasformazione grafite-
diamante.
Le rocce e i minerali presenti nel comune di Martiniana Po rappresentano un unicum a livello mondiale in particolare
per quanto riguarda la presenza dell'ELLEMBERGERITE, (così denominata in onore del Prof. F. Hellemberger, noto per
il contributo di studi geologici sulle Alpi Occidentali).
Si tratta di un raro silicato complesso di magnesio, alluminio e titanio, con formula Mg
6
TiAl
6
Si
8
O
28
(OH)
10
, si presenta
sotto forma di inclusioni millimetriche , prismatiche, allotriomorfe, trasparenti, di colore da porpora a lilla, con lucentezza
vitrea, all'interno dei cristalli di piropo. L'ELLEMBERGERITE è caratterizzata da un accentuato pleocroismo,
(cambiamento di colore), le zonature con differente colorazione nello stesso cristallo derivano dalla diversa formula
chimica.”
Nell'affioramento a fengite-piropo-quarzo della
località Parigi, nel comune di Martiniana Po,
oltre all'Ellembergerite, negli anni dal 1986 al
1995, furono scoperti, inclusi nel piropo, altri rari
minerali: la BEARTHITE fosfato di calcio e
alluminio, la MAGNESIODUMORTIERITE
silicato di magnesio alluminio e titanio, la
FOSFOELLEMBERGERITE fosfato di magnesio
e la MAGNESIOSTAUROLITE; per tutte queste
nuove specie mineralogiche il giacimento di
Martiniana Po costituisce la “località tipo”.
Sono inoltre presenti nella matrice fengitica-
quarzosa cristalli di RUTILO e CIANITE.
Bibliografia:
•
Hans Peter Schertl e Olaf Medenbach - Coesit fuhrender Pyrop-Quarzit - Mineralien Welt n° 1 /1994
•
D. Castellino – Mineralogia, Nuovi minerali in Val Po - Piemonte Parchi n° 134/marzo 2004
Novembre 2014