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  Rocce verdi nel Pinerolese
La ricerca  dei minerali
I MINERALI delle ROCCE VERDI  nel PINEROLESE e NELLE VALLI LIMITROFE di  Paolo BOSIO, Francesco GIACOMINO, Franco MANAVELLA
Le rocce verdi del pinerolese e delle valli vicine, già note per le belle cristallizzazioni delle rodingiti (vesuvianiti, titaniti, granati, perowskiti, ecc), soprattutto nel gruppo montuoso dell’Orsiera e Rocciavrè, hanno fornito negli anni ottanta, da formazioni anibolo-prasinitiche, esemplari di albite ed ematite di altissimo livello. Con il presente articolo gli autori si propongono di dare informazioni sulle località sede dei ritrovamenti e di descriverne i minerali rinvenuti. GEOLOGIA Mentre il basso pinerolese è formato da rocce appartenenti ai massicci cristallini interni ( micascisti quarzo-cloritici del Dora Maira, gneiss occhiadini, scisti cloritici e grafitici ), l’alto Pinerolese è caratterizzato dalla formazione dei calcescisti con pietre verdi. Questi calcescisti argillo-micacei o scisti lucidi piemontesi sono una formazione ancora poco conosciuta specialmente dal punto di vista della datazione, (dal Giurassico superiore al Cretaceo superiore); i costituenti fondamentali sono rappresentati da calcescisti, più o meno definiti, i quali intaccati dal metamorfismo alpino, si sono trasformati in laminette lucenti conseguenti alla cristallizzazione di minerali fogliacei quali le miche; localmente si possono trovare banchi di marmi generati dal metamorfismo di livelli più calcarei. Il complesso è caratterizzato da un rilievo di creste assai monotono con pendii dolci verso Ovest e più ripidi verso Est. In molti casi i calcescisti si rivelano essere la copertura di rocce cristalline note come pietre verdi (oliofiti in senso lato) le quali emergendo, costituiscono picchi salienti che rompono nettamente il dolce rilievo degli stessi. Di queste rocce verdi, molte prasiniti derivano da rocce vulcaniche sottomarine, mentre altre, quali gabbri e peridotiti, (metamorfosate poi in serpentiniti), possono considerarsi come frammenti di un’antica crosta oceanica formatisi in epoca precedente al Giurassico superiore. Nel corso di questa trattazione prenderemo in esame le mineralizzazioni presenti nelle anfiboliti e nelle prasiniti; in queste rocce infatti non sono rare le vene di plagioclasi o feldspati torbidi spesso profondamente metamorfosate. L’alterazione dei plagioclasi e dei feldspati ha portato alla formazione di albite secondaria nonché di muscovite, calcite, epidoto,  zoisite e frequentemente di ossidi metallici quali l’ematite e l’ilmenite. LOCALITA’ E LORO MINERALI   VALLE RIPA (SAUZE DI CESANA) L’affioramento di rocce verdi, sede del ritrovamento, è localizzato a circa 5 km dall’imbocco della valle Ripa, tra il torrente omonimo e la strada che congiunge Sauze di Cesana ad Argentera. I massi interessati dalla mineralizzazione, non molti e rinvenibili solo in un tratto di circa 50 m., sono solcati da vene di albite riempite di calcite compatta e mostrano evidenti lamelle di ematite. I minerali sottodescritti vengono evidenziati per acidatura della calcite. ALBITE: è il minerale più abbondante, si presenta in cristalli di buone dimensioni , (fino a 3 cm.), geminati secondo la legge dell’albite, di colore bianco-latteo e scarsa trasparenza. Raramente si rinvengono cristalli, per lo più di piccole dimensioni, lucenti e trasparenti, allungati secondo l’asse cristallografico, talora con inclusioni  verdi di epidoto o actinolite. EMATITE: i cristalli neri con riflessi argentei spiccano elegantemente sull’albite bianca. Si presenta con abiti diversi, in alcune vene i cristalli, spessi ed esagonali, hanno un aspetto rigidamente geometrico, in altre le singole lamelle si dispongono a formare la caratteristica struttura a rosa;  in particolare un masso, solcato da spesse vene di calcite, ha fornito campioni di dimensioni considerevoli, (fino a 3,5 cm) e di forma perfetta per dimensione e bellezza dei cristalli. L’ematite è,  senza dubbio,  il minerale più importante ed interessante del giacimento. EPIDOTO: ne sono stati trovati discreti campioni cristallizzati in associazione con albite ed ematite. I cristalli, di colore verde bottiglia, sono molto fragili, raggiungono come dimensione massima 1,5 cm e formano in alcuni casi un vero e proprio tappeto. QUARZO: reperito in pochi campioni, nella scarpata al di sopra della strada, si presenta in cristalli per lo più lattei, parzialmente cloritizzati , raramente ialini, associati ad albite. ACTINOLITE: non molto comune, in forma di caratteristici aghetti associati od inclusi nell’albite. CALCOPIRITE: si presenta in noduletti, immersi nella roccia, circondati da un alone verde di ossidazione (malachite). CLORITE: pulverulenta, incrosta i minerali a cui si accompagna. Il giacimento negli anni ottanta è stato oggetto di un intenso sfruttamento per cui risulta attualmente molto difficile trovare campioni degni di considerazione. BERGERIE del LAUX (FENESTRELLE) La scoperta di questo giacimento, che ha fornito esemplari eccezionali, risale all’estate del 1982. E' caratterizzato da diversi filoni di albite inclusi nella roccia verde affiorante come conseguenza di un movimento franoso ed è risultato di difficile individuazione a causa dei detriti che lo ricoprivano. L’ubicazione è presso il salto roccioso che sovrasta il torrente che solca il vallone dell’Albergian in corrispondenza del pianoro erboso su cui sorgono i ruderi di vecchie baite denominate bergerie del Laux. La località, a quota 1700 m circa,  si raggiunge facilmente partendo dal piazzale della borgata Laux e seguendo poi, per prati e pinete, il sentiero n° 314 che porta al colle dell’Albergian. In ordine di importanza vengono ora descritti i minerali presenti: EMATITE: si presenta sotto forma di stupendi cristalli pluricentimetrici, ne sono stati trovati alcuni a contorno rigidamente geometrico, esagonale, molto lucenti, altri  a contorni irregolari di forma molto simile ad una rosa, altri ancora con le facce solcate da microscopiche fossette che conferiscono loro un aspetto satinato; le dimensioni massime dei cristalli sfiorano i cinque centimetri.  La paragenesi è con albite cristallizzata; in cavità riempite di fango talcoso-bissolitico sono stati  trovati  cristalli sciolti,  in forma di rose di ferro, completamente terminati  con epitassie di cristalli di albite; l’ematite è stata inoltre trovata sotto forma di singole lamine esagonali,  una delle quali raggiungeva eccezionalmente i sette centimetri di larghezza. ALBITE: questo minerale ha fornito considerevoli cristalli di dimensioni comprese tra i 2 e i 7 cm di larghezza; questi ultimi sono da considerarsi tra i più grandi fra quelli ritrovati nell’arco alpino. Formano caratteristici gruppi ventagliformi di individui di abito tabulare più raramente prismatico non geminati; i cristalli sono perlopiù lucenti e trasparenti e, non raramente, assumono tonalità di colore verde  e grigio-azzurro dovuto ad inclusioni di epidoto o bissolite. ACTINOLITE – BISSOLITE: comuni sono gli aghetti verdi, liberi o inclusi nell’albite e nella calcite  alle quali conferiscono un colore verde più o meno intenso. CALCITE: relativamente abbondante, forma cristalli scalenoedrici o si trova come riempimento nelle fessure cristallizzate ad albite; si presenta bianca o con tonalità verdi per inclusione di altri minerali. TITANITE: non molto comune, si presenta in cristalli di pochi millimetri, di un bel colore giallo-olio, trasparenti, impiantati sull’albite o sui cristalli di ematite; il cristallo di maggiori dimensioni raggiunge gli otto millimetri. EPIDOTO: è presente come inclusione nell’albite o come cristalli fascicolati, pluricentimetrici scarsamente lucenti; microscopici cristallini, terminati, di colore giallo–olio, sono presenti in piccole geodi. GALENA: noduli centimetrici, formati da cristalli malformati, sono stati trovati nell’albite compatta. CALCOPIRITE: in minuti cristallini metallici, dal caratteristico colore giallo, associato per lo più a galena. PIRITE: non comune, si presenta sotto forma di cristalli cubici, malformati, con superficie limonitizzata, in associazione con epidoto. CERUSSITE ed ANGLESITE: in millimetrici cristalli, sono presenti all’interno di piccole geodi, nei noduli di galena compatta. CLORITE: pulverulenta, come incrostazione sugli altri minerali. In una piccola lente scisto-talcosa, rinvenuta in prossimità del giacimento, sono stati trovati cristalli ottaedrici, perfetti e lucentissimi di  MAGNETITE. PUNTA di BELVEDERE (FENESTRELLE) La località, sede del ritrovamento, è ubicata sullo spartiacque tra il vallone dell’Albergian e ed il vallone di Cristove ed è caratterizzato da un affioramento di rocce verdi serpentinose in cui sono presenti vene cristallizzate ad albite. ALBITE: la caratteristica principale dei cristalli è rappresentata dal colore che varia da tonalità tenui, giallo-verdine, al verde scuro intenso. Le cristallizzazioni sono state rinvenute all’interno di spesse e vaste litoclasi riempite di bissolite feltrosa che le ingloba completamente e vengono evidenziate per asportazione meccanica della stessa. I cristalli si presentano tozzi, raggiungono dimensioni fino a tre, quattro centimetri e sono dotati di  considerevole lucentezza; frequentemente assumono una forma prismatica allungata. BISSOLITE – ACTINOLITE: come detto formano nelle litoclasi  uno spesso tappeto feltroso in cui sono immersi i cristalli di albite a cui conferiscono il caratteristico colore verde scuro. EMATITE: si presenta  in aggregati globulari formati da molteplici cristalli lamellari; in genere rara; in pochissimi casi è stata trovata in campioni apprezzabili per dimensione e lucentezza. ROCCA del COLLE (USSEAUX) Un giacimento simile ai precedenti affiora presso la vetta della Rocca del Colle, raggiungibile sia salendo da Balboutet (una strada carrozzabile arriva fino alla borgata di Cerogne), sia partendo dalla strada per il colle dell’Assietta. Le vene di albite sono generalmente riempite di calcite massiva ed i minerali presenti sono evidenziati per acidatura. ALBITE: si presenta in cristalli di dimensioni inferiori al centimetro, generalmente chiari e trasparenti, talvolta verdi per inclusione di bissolite od epidoto. EPIDOTO: sono stati rinvenuti cristalli prismatici, terminati lunghi fino a due centimetri; si presenta anche sotto forma di cristalli biterminati, con accrescimento a pettine, di buona lucentezza; la paragenesi è con albite e bissolite. EMATITE: si presenta sotto forma di lamelle a formare aggregati globulari; può anche presentarsi  come concrezioni rossastre. ACTINOLITE – BISSOLITE: forma tappeti fibrosi di cristalli lunghi fino a due centimetri, se inclusa conferisce all’albite il caratteristico colore verde. CALCITE: non cristallizza ma si presenta come riempimento delle vene di albite. MIANDE GIN del SUP (PRALY) Il giacimento è stato messo in evidenza dall’azione erosiva del torrente Germanasca ed è ubicato lungo il sentiero n° 209 nel vallone verso Bout du Col. I minerali presenti sono: ALBITE: si presenta in cristalli di dimensione massima intorno al mezzo centimetro, lattei od incolori. EMATITE: piuttosto rara, è presente in modesti esemplari se si esclude una bella rosa di ferro di circa un centimetro CALCITE: frequenti sono i cristalli di abito complesso, quasi globulari; è senza dubbio il minerale più interessante di questa località. VILLANOVA (BOBBIO PELLICE) Nei pressi di Villanova, nel corso dei lavori per la realizzazione della strada di collegamento al mai realizzato traforo del Colle della Croce, vennero alla luce alcuni massi attraversati da vene contenenti ALBITE, QUARZO ed EMATITE; l’interesse collezionistico di questi esemplari è tuttavia piuttosto modesto. CONCLUSIONI La presenza di vene di albite con epidoto ed ematite nelle pietre verdi associate ai calcescisti nelle Alpi occidentali sembra essere abbastanza ricorrente, anche se non tutti gli affioramenti forniscono esemplari di interesse mineralogico e collezionistico. Ricordiamo peraltro che, negli ultimi anni, al di fuori del Pinerolese ma nella stessa unità strutturale, sono venuti alla luce importanti giacimenti che hanno fornito superbi esemplari; basti ricordare i campioni di albite ed epidoto dell’alta val Varaita, le albiti verdi e le ematiti dell’alta Vallèe  de l’Aigue (St. Veran, Hautes Alpes), le piccole ma lucentissime rose di ferro della base della parete Est del Monviso, per finire con  le titaniti associate ad albite ed ematite della valle di Viù. Paolo BOSIO - Francesco GIACOMINO - Franco MANAVELLA EDITO IN OCCASIONE DELLA XXXa RASSEGNA MINERALOGICA Giugno 2006
Rosa di ferro con ALBITE (4 cm) - Bergerie del Laux  Coll. Autore Rosa di ferro su ALBITE (3 cm) - Val Argentera Coll. Autore ALBITE (xx 3 cm) - Punta Belvedere Coll. Autore ALBITE (xx 3 cm) - Bergerie del Laux Coll. Autore